Che l’anno appena passato si fosse aggiudicato il poco invidiabile primato di essere stato quello più caldo di sempre era fino ad ora soltanto un sospetto, una sensazione. Ora però ci sono dei dati concreti che certificano come ciò non sia più classificabile come una sensazione, ma debba essere invece una certezza. Gli esperti della Nasa e della Noaa hanno infatti confermato tutto questo e nel loro rapporto hanno posto l’accento sul fatto che vi è un doppio, serio pericolo, ovvero che da un lato la battaglia nei confronti dei gas serra e delle relative emissioni non sia “abbastanza efficace” e dall’altro che le posizioni di chi alza le spalle davanti a quanto sta accadendo e sostiene che il riscaldamento globale è ormai sotto controllo finiscano per prevalere.
Gli scienziati, nel presentare il proprio rapporto, hanno dichiarato che non corrisponde al vero il pensare che il riscaldamento globale sia sotto controllo e a sostegno della propria tesi hanno portato i dati secondo cui un caldo record si è avuto “un po dappertutto” e che il simbolo di questo innalzamento della temperatura sono quelle fatte registrare in Alaska. Anche gli Oceani hanno subito questo innalzamento della temperatura e il segno tangibile di ciò è stato l’aumentare degli uragani che hanno sconvolto diversi paesi.
L’anno appena passato è stato quindi più caldo anche del 2010, che ha quindi conservato questo poco invidiabile record per soli 4 anni. Va tuttavia detto che se è vero che non bastano due dati così ravvicinati a dare solidità alla teoria del surriscaldamento globale, è altrettanto vero che alla luce del fatto che le 10 annate più calde di sempre si sono avute negli ultimi 16 anni, tale teoria ne esce assai rafforzata.
Andando ad analizzare i numeri che questo 2014 ha fatto registrare, si scopre come la temperatura media nei 12 mesi appena trascorsi sia stata “superiore di 0,69 gradi centigradi a quella media del secolo scorso, giungendo in questo modo al 38°anno consecutivo in cui si supera la temperatura media”.
I ricercatori della Nasa hanno dichiarato che si attendono che “il calore non arresti la sua crescita”, la quale non avverrà ovunque e ogni anno, ma comunque “in modo sempre crescente”. Infine i ricercatori hanno messo in luce come se da un lato è vero che il dato di una singola annata vuol dire poco, i dati degli anni passati fanno pensare “che vi sia in atto un riscaldamento terrestre sul lungo termine, il quale porterebbe da qui a 80 anni verso conseguenze catastrofiche”. Via: Ecoblog
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